mercoledì 19 settembre 2012

Per trovare un lavoro

Ciao a tutti, stavo riflettendo sul lavoro giovanile, beh posso dire che in realtà non ci ho capito nulla, ho solo capito che cercare lavoro è la cosa più difficile da fare. Ho fatto ogni tipo di colloquio e ho inviato ogni tipo di candidatura, ma la risposta che ho ricevuto è sempre stato un secco "NO!", o meglio, qualche volta ho ricevuto una risposta del tipo: "no grazie in questo periodo non cerchiamo nessuno, ma la ringraziamo per averci contattato", altre volte neanche mi hanno degnato di una risposta.
Mi hanno sempre rifiutata per ogni tipo di lavoro, mi hanno richiesto l'esperienza per ogni tipo di lavoro, anche per il lavoro più stupido. Tante di quelle volte sono caduta in depressione, chiedendomi che cosa non va in me; cos'è che mi manca?
Mi hanno anche detto che dovrei inventarmi un lavoro, ci ho provato! Ci sto ancora provando. Quindi in un periodo di crisi ho deciso di affidarmi ai miei sogni sperando che un giorno possano diventare realtà, perché la realtà è pericolosa, ti ferisce senza chiederti scusa, ti fa sentire una grossa fallita. Mi chiedo come mai questo paese sia diventato un posto per vecchi dove i giovani non hanno più nessun futuro o nel quale per averne uno vivibile l'unico modo è quello di vendersi.. vogliono che ci accontentiamo di un futuro mediocre dove non c'è posto per i sogni.
Io ho combattuto con tutte le mie forze per avere un lavoro decente, ma alla fine mi sono convinta che non debbo cercare a tutti costi un lavoro. Voglio regalarmi una vita nella quale ci sia una speranza. Voglio credere che un giorno potrò realizzare il mio sogno: quello di far conoscere la mia essenza da artista da strapazzo.
Così, in questa serata uggiosa, vi volevo solo comunicare che la vita va vissuta aggrappandoci ai nostri sogni perché è l'unica cosa che ci fa sentire vivi. Vi do un consiglio: chiudete gli occhi, cercate di immaginare cosa vi rende felici, focalizzatelo e poi abbracciatelo come un figlio d'amare. Poi provate a leggere tanto perché sui libri troverete la vostra ispirazione e poi la cultura vi renderà liberi da ogni prigione che questa società vuole imporci.
Non vorrei sembrare una vecchia donna anziana che cerca di dispensare consigli.. io in realtà non potrei consigliare nessuno perché io stessa non sono perfetta (se riesco a vedere una piccola luce di speranza lo devo al fatto che nella mia vita ho sempre rischiato)... ma vorrei salutarvi dicendovi anche: per avere una vita dove i sogni sono possibili non fermatevi al primo no o davanti a qualcuno che vi farà qualche critica; rischiate, buttavi nel mare e provate a nuotare insieme agli squali. Poi chissà se un giorno ci sarà qualche pesciolino in grado di mangiare uno squalo.

Quasi Amici - Trailer Italiano

DAVID LACHAPELLE


DAVID LACHAPELLE

Un percorso-racconto antologico e spettacolare attraverso 53 fotografie dell'artista americano legate ad alcune delle sue serie più celebri: Star System, Deluge (Awakened), Earth Laughs in Flowers, After the Pop, Destruction and Disaster, Excess, Plastic People, Dream evokes Surrealism, Art Reference, Negative Currency e due opere tributo a Michael Jackson.

LaChapelle non è il fotografo dello scatto rubato, non è l'artista che vive con la macchina fotografica al collo in attesa di un evento straordinario da immortalare, non è il reporter che rischia la vita per regalarci l'attimo prima di qualcosa che cambierà il mondo. È semplicemente un sismografo del proprio tempo, un acuto osservatore che riesce a smascherare le miserie morali, le debolezze e le ipocrisie dell'uomo moderno scoprendo la verità dei fatti, le contraddizioni e l'usura dei sentimenti umani.

La scelta degli argomenti, il suo lavorare per serie, il suo desiderio di raccontare e di raccontarsi, la volontà di creare un vero e proprio palinsesto dove sistemare le sue figure ci fa venire in mente un pittore antico che prepara, con dovizia e attenzione maniacale, una scena dal vivo prima di ritrarla con i colori ad olio. LaChapelle non aspetta il momento speciale, ma lo inventa o lo pianifica, magari bloccando l'intuizione con il disegno o dipingendone una bozza con gli acquarelli. E così crea un suo personalissimo set con gli scenari che ha ben chiari in mente, cercando di realizzare qualcosa di esclusivo, ovvero fotografare ciò che razionalmente non sarebbe considerato fotografabile.