Sarà in esposizione dal 10 marzo all'1 luglioal Palazzo Blu di Pisa la mostra Storie dall'altro Mondo. L'universo dentro e fuori di noi.
Tutti i popoli, fin dall'antichità, hanno innalzato gli occhi al cielo spinti da curiosità, necessità, meraviglia o terrore. Tutte le grandi civiltà del passato hanno osservato il cielo per determinare il tempo della semina e del raccolto, per stabilire i tempi della guerra o per onorare le divinità. Prende le mosse da qui la mostra Storie dall'altro Mondo, che vede l'impegno di tre istituzioni di ricerca come l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa e la Specola Vaticana.
La mostra racconta come abbiamo progressivamente imparato ad avvicinarci, a esplorare e conoscere questo "altro" mondo, rappresentato dall'Universo che ci circonda e come quello spirito di curiosità ancestrale, animato dalla meraviglia di fronte alla natura si sia nel tempo sviluppato, strutturato e specializzato fino a diventare, dopo un percorso di molti secoli, la scienza moderna (fisica, astrofisica e cosmologia).
Allontanandoci sempre più dal nostro pianeta - con speculazioni teoriche e nuovi occhi tecnologici - abbiamo scoperto, in effetti, non uno ma innumerevoli nuovi mondi e compreso come l'Universo sia immensamente più vasto di quanto mai avessimo immaginato, popolato da un numero sconfinato di stelle, sistemi planetari, galassie. Guardare sempre più lontano nello spazio ci ha consentito inoltre in qualche modo di viaggiare indietro nel tempo, ascoltando sulla Terra i segnali prodotti in regioni lontanissime del Cosmo in epoche remote e arrivati sul nostro pianeta solo negli ultimi secoli dopo viaggi di milioni di anni nello spazio.
Quattro sono le parti nelle quali può essere idealmente suddivisa la mostra, con un “addendum” tutto pisano. Infatti la parte introduttiva è dedicata alla figura di un “singolare” uomo di scienza, il Cardinale Pietro Maffi, arcivescovo di Pisa dal 1904 al 1931, ma anche presidente della Specola Vaticana.
http://eventi.saimicadove.it/Toscana/pisa/eventi_pisa/mostre_pisa/storie_dall'altro_mondo.html
Pagine
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- "Il rumore delle cose "
- Collane al collo
- Gioielli con materiali di riciclo
- Aspetta
- io ti sto guardando
- Illustrazioni per bambini
sabato 14 aprile 2012
venerdì 13 aprile 2012
Con un bicchiere di vino ed un panino la Felicità
Non sopporto la finta felicità, quella che si deve costruire seguendo i canoni moderni. Io credo che la vera felicità sia qualcosa che va oltre a delle regole imposte magari da qualche religione o da qualche nuova teoria alla moda.
La felicità ha mille sfaccettature ed è formata anche dalla rabbia perché nessun uomo può vivere senza rabbia.
Di cosa voglio parlare non so, so solo che vorrei farvi capire che ci sono dolori che non possono guarire troppo in fretta, non si può pretendere che una persona possa trovare la tua stessa felicità.
Ogni essere vivente ha bisogno dei propri tempi per guarire, senza sopprimere l'aria del prossimo. Sii un amico silenzioso ma presente, sii un fidanzato pronto ad ascoltare oltre le comuni parole, sii un genitore comprensivo ma libero, sii un consigliera leale e affettuosa, sii come un'ebbrezza marina che ti abbraccia e ti consola nei momenti tristi.
Come si vive in questo mondo? Io non credo nelle persone che hanno solo una verità assoluta! Io voglio prendere il mio tempo per crescere, per essere una buona ragazza e una buona amica, perché alla fine non si smette mai di crescere e di scoprire le cose. Quindi se qualcuno ha voglia di esprimermi la sua teoria di come si vive al mondo si metta in fila perché io vado dormire!
BUONA NOTTE
giovedì 12 aprile 2012
Mi piaci quando taci ( Pablo Neruda)
Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.
Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.
Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.
mercoledì 11 aprile 2012
martedì 10 aprile 2012
-Quell'animale di uomo!-
Nessun animale ferisce un suo simile solo per divertimento o per noia o per trascuratezza.
Nel mondo animale non ho mai visto una madre che ferisce il proprio cucciolo.
Invece nel mondo animale ho visto tanta lealtà e tanta fedeltà, cose che l'essere umano non conosce.
So bene che non tutti gli esseri umani sono cattivi o bugiardi. So bene che ci sono esseri umani che sono pronti ad aiutare il prossimo senza chiedersi chi o cosa, ci sono persone pronte a darti la loro amicizia senza chiederti chi sei, ci sono persone che credono nei loro ideali che sono pronti a morirci.
Beh! Allora non sarebbe bello fare una piccola pulizia nella propria vita evitando di avere a che fare con le persone inutili?
domenica 8 aprile 2012
What is the Matrix? (Filosofia di un programmatore)
Come si fa l'artista (cosa sarà)
La mattina mi sveglio e mi chiedo: cosa sarà del mio domani? Alla fine il cervello si sforza di trovare una risposta e alla fine non la trova.
Il tempo passa e mi dico: cosa fare della mia vita? Mi ritrovo a 24 anni senza un lavoro, cavolo.
Io nella mia vita ho sempre desiderato il meglio.
Io ho un desiderio o avevo un desiderio? Non lo so, ma il mio sogno è l'unica cosa che mi tiene in vita.
Ho sempre sognato di fare l'artista, solo che alla fine io non so come si fa l'artista.
L'unica cosa che so è che io ho qualcosa da comunicare al mondo, e quindi io disegno. Ma questo basta per essere un artista?
Io ho tanto desiderio di comunicare con il mondo ma non sempre il mondo comprende il mio linguaggio.
Apparenza, che brutta parola! Mi ha sempre seguito, l'apparenza è come una calda coperta.
Peccato per chi non ha avuto la fortuna di conoscermi, però questo per fortuna è un bene, io non ho bisogno dei benpensanti. Io voglio solo la realtà.
Quindi come si fa l'artista? Non lo so, CAVOLO. Quindi cosa devo fare della mia vita?
Ma io alla fine cosa voglio?
Io voglio la speranza.
Io voglio il mio futuro tra le mani.
Voglio credere nel prossimo.
Voglio riconoscermi nel prossimo.
Voglio continuare ad avere tanto amore.
Voglio realizzare il mio sogno e non essere lo specchio peggiore del mio incubo.
Alla faccia di chi non ci crede, io non mi arrendo!
Il tempo passa e mi dico: cosa fare della mia vita? Mi ritrovo a 24 anni senza un lavoro, cavolo.
Io nella mia vita ho sempre desiderato il meglio.
Io ho un desiderio o avevo un desiderio? Non lo so, ma il mio sogno è l'unica cosa che mi tiene in vita.
Ho sempre sognato di fare l'artista, solo che alla fine io non so come si fa l'artista.
L'unica cosa che so è che io ho qualcosa da comunicare al mondo, e quindi io disegno. Ma questo basta per essere un artista?
Io ho tanto desiderio di comunicare con il mondo ma non sempre il mondo comprende il mio linguaggio.
Apparenza, che brutta parola! Mi ha sempre seguito, l'apparenza è come una calda coperta.
Peccato per chi non ha avuto la fortuna di conoscermi, però questo per fortuna è un bene, io non ho bisogno dei benpensanti. Io voglio solo la realtà.
Quindi come si fa l'artista? Non lo so, CAVOLO. Quindi cosa devo fare della mia vita?
Ma io alla fine cosa voglio?
Io voglio la speranza.
Io voglio il mio futuro tra le mani.
Voglio credere nel prossimo.
Voglio riconoscermi nel prossimo.
Voglio continuare ad avere tanto amore.
Voglio realizzare il mio sogno e non essere lo specchio peggiore del mio incubo.
Alla faccia di chi non ci crede, io non mi arrendo!
FIORI DEL MALE - Charles Baudelaire DONNE DANNATE
Coricate sulla sabbia come armento pensoso volgono gli occhi verso l'orizzonte marino e i piedi che si cercano, le mani ravvicinate hanno dolci languori e brividi amari.
Le une, cuori innamorati di lunghe confidenze, nel folto dei boschetti sussurranti di ruscelli, vanno riandando l'amore delle timide infanzie e incidendo il legno verde dei giovani arbusti;
altre, camminano lente e gravi come suore attraverso le rocce piene di apparizioni, dove Sant'Antonio vide sorgere, come lava, i seni nudi e purpurei delle sue tentazioni;
e ve n'è che ai bagliori di resine stillanti, nel muto cavo di vecchi antri pagani, ti chiamano in soccorso delle loro febbri urlanti, o Bacco, che sai assopire gli antichi rimorsi.
Altre, il cui petto ama gli scapolari e nascondono il frustino entro le lunghe vesti, mischiano, nelle notti solitarie e nei boschi scuri, la schiuma del piacere e le lagrime degli strazi.
O vergini, o demòni, mostri, martiri, grandi spiriti spregiatori della realtà, assetate d'infinito, devote o baccanti, piene ora di gridi ora di pianti,
o voi, che la mia anima ha inseguito nel vostro inferno, sorelle, tanto più vi amo quanto più vi compiango per i vostri cupi dolori, per le vostre seti mai saziate, per le urne d'amore di cui traboccano i vostri cuori.
Le une, cuori innamorati di lunghe confidenze, nel folto dei boschetti sussurranti di ruscelli, vanno riandando l'amore delle timide infanzie e incidendo il legno verde dei giovani arbusti;
altre, camminano lente e gravi come suore attraverso le rocce piene di apparizioni, dove Sant'Antonio vide sorgere, come lava, i seni nudi e purpurei delle sue tentazioni;
e ve n'è che ai bagliori di resine stillanti, nel muto cavo di vecchi antri pagani, ti chiamano in soccorso delle loro febbri urlanti, o Bacco, che sai assopire gli antichi rimorsi.
Altre, il cui petto ama gli scapolari e nascondono il frustino entro le lunghe vesti, mischiano, nelle notti solitarie e nei boschi scuri, la schiuma del piacere e le lagrime degli strazi.
O vergini, o demòni, mostri, martiri, grandi spiriti spregiatori della realtà, assetate d'infinito, devote o baccanti, piene ora di gridi ora di pianti,
o voi, che la mia anima ha inseguito nel vostro inferno, sorelle, tanto più vi amo quanto più vi compiango per i vostri cupi dolori, per le vostre seti mai saziate, per le urne d'amore di cui traboccano i vostri cuori.
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