domenica 1 aprile 2012

pollo alle prugne

Nasser Ali Khan, violinista di fama internazionale, ha scelto di morire nel proprio letto dopo che la moglie Faringuisse ha distrutto l'oggetto a cui era più legato, il suo amatissimo violino. Dopo questo tragico avvenimento, il musicista si è relegato nel suo letto in attesa che il Dio della Morte lo porti con sé, e in attesa della sua venuta ripercorre i momenti fondamentali della propria esistenza. Giorno dopo giorno scopriremo che lo strumento non è altro che un feticcio dell’amore negato che ha vanificato la sua vita.


Pollo alle prugneLa fumettista e regista Marjane Satrapi ha improntato diverse opere in chiave biografica: in “Persepolis” raccontava con ironia la propria giovinezza e la storia e cultura dell’Iran, in “Taglia e cuci” ha continuato a descrivere i costumi e le tradizioni del suo popolo sempre con pungente sarcasmo, mentre con “Pollo alle prugne” si è discostata dalla disamina sociale per narrare una storia d’amore, anche questa di matrice persiana ma con caratteristiche universali. Marjane Satrapi racconta con ironia e drammaticità la vita malinconica di suo zio, che viene ricordato dai familiari per essere rimasto a letto fino alla morte, senza un’apparente motivazione. La Satrapi, incuriosita dalla vicenda, investiga e finalmente restituisce la necessaria interezza alla vicenda.

La trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto è stata realizzata a quattro mani, e come per “Persepolis” la regista iraniana ha scelto di dirigere il film assieme al collega illustratore Vincent Parronaud. Se il primo lungometraggio era un film d’animazione con l’intensità di una storia reale, in “Pollo alle prugne” accade il contrario: la pellicola è filmata con attori in carne ed ossa ma vanta elementi onirici e fantastici che ci proiettano in una dimensione surreale. Sin dall’inizio, osservando i giochi di luce e i forti chiaroscuri, ci accorgiamo che non si tratta di una pellicola in stile classico, e scena dopo scena comprendiamo sempre più la vicinanza di “Pollo alle prugne” all’arte del fumetto. Flashback continui frantumano la narrazione lineare, e l’unica alternativa è quella di abbandonarsi e farsi trasportare dai registi nel loro cosmo fatto di saggi, diavoli e tutta una schiera di personaggi caricaturali. La Satrapi e Paronnaud non creano solo situazioni irreali, ma utilizzano proprio elementi estranianti come scenografie in computer grafica nelle quali agiscono i personaggi reali, oppure impiegando una fotografia dai cromatismi ipersaturi.

“Pollo alle prugne” è una meraviglia per gli occhi, oltre che un grande esempio di cinema: lo spettatore è deliziato dalle inquadrature e dai movimenti di macchina di un’opera d’arte che ci pone davanti all’estetica pura. La pellicola, oltre ad essere un ottimo prodotto dal punto di vista tecnico, porta a riflettere su un tema importante: il libero arbitrio. Quando seguiamo i costumi o i dettami altrui e soffochiamo quindi la nostra volontà provochiamo dei danni a volte irreparabili, che rovinano per sempre la nostra esistenza. Siamo nati per essere liberi: se tarpiamo le ali ad un uccello, quale sarà l'unico risultato possibile? La sua caduta. Nota conclusiva: è consigliata la visione anche a chi abbia letto il fumetto, rispetto al quale sono stati modificati alcuni elementi.



Autore:  
Fonte: http://filmedvd.dvd.it/

Nessun commento:

Posta un commento